• Una società più giusta, una società più equa •

Un programma elettorale è una cornice dentro la quale si raccolgono esperienze e impegni da sottoporre alla fiducia di cittadini e cittadine. Nessuna pretesa di esaustività in queste righe, ma la precisa volontà di mettere subito in chiaro chi siamo.

Noi siamo quelli che fanno della tutela dei più deboli e del superamento delle disuguaglianze la propria ragione politica di esistere. E se è vero in generale, a maggior ragione lo è quando si affronta il cosiddetto “sociale”, la vita stessa delle persone.

Per questo, anche quello che segue, più che un’enunciazione di punti è la tessitura di un pensiero che, attraverso la volontà di prendere in carico la persona che è in stato di necessità, sviluppa vari temi, tutti importanti e sullo stesso livello.

Presente e futuro

Il quadro sociale complessivo, dopo due anni di pandemia, ci mette di fronte ad una società che, purtroppo, vede acuito il divario tra i pochi che hanno molto di più, o che, nella peggiore delle ipotesi, non hanno visto mutare il proprio tenore di vita, e i molti che, invece, fanno sempre più fatica. E questo ovviamente vale anche per Camaiore.

Nel pianificare l’indirizzo dell’azione amministrativa, ogni progettualità che si rispetti non può prescindere da uno studio mirato alla conoscenza attenta della composizione sociale, delle sue prospettive ma soprattutto delle sue criticità. Questa conoscenza è necessaria anche per partecipare alla programmazione di zona degli interventi.

La grande e disomogenea estensione territoriale del comune e un numero di abitanti rilevante fanno di Camaiore un territorio non banale da conoscere. Crediamo, però, che sia possibile fare della prevenzione delle difficoltà, transitorie o strutturali, di singoli o di nuclei familiari, un metodo di lavoro.

Naturalmente, per il Comune è inoltre essenziale progettare ed agire in sinergia con Azienda USL, scuole, associazioni del terzo settore, associazioni di altro tipo attive sul nostro territorio. E lo è sia per la conoscenza delle persone e dei fenomeni che per la risposta che le persone stesse attendono.
Altrettanto importante è riattivare percorsi con gli altri comuni della Versilia, alla ricerca di quella comunità complessiva che in anni passati, prima dello smembramento dell’ultimo decennio, aveva affrontato con una prospettiva di circondario temi importanti come la sanità, i rifiuti, le politiche per il turismo. Anche il sociale non potrà che beneficiare di politiche di area vasta.

Viene più che in aiuto a questa visione la Missione 5 del PNRR nelle cui potenzialità è essenziale che trovi posto anche il nostro Comune: “nonostante gli importanti sforzi compiuti negli ultimi anni, le politiche sociali e di sostegno alle famiglie devono essere ancora notevolmente rafforzate. Queste politiche vanno inserite in una programmazione organica e di sistema che abbia lo scopo di superare i sensibili divari territoriali esistenti, con la finalità di migliorare l’equità sociale, la solidarietà intergenerazionale e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro”.

Nel concetto di programmazione organica riteniamo possa rientrare, ad esempio, anche un censimento degli anziani rimasti soli. Dall’abitazione alla socialità, dalla capacità di muoversi al sostentamento, arrivando più in generale alla salute: sono tanti gli aspetti che possono rappresentare un problema capace di stravolgere un equilibrio delicato. Conoscere queste persone per nome, cercarle, capire se hanno o meno una rete di sostegno familiare, fornire assistenza per attivare percorsi di aiuto o, più banalmente, favorire la socialità, sono azioni che possiamo programmare, con il prezioso ausilio delle associazioni del terzo settore. Riteniamo che un approccio preventivo di questo tipo possa consentirci di indirizzare anche le azioni del futuro.

La Casa di Comunità

Un futuro che deve ripartire fin da subito dalla rinnovata interazione necessaria, punto politico imprescindibile, tra sociale e sanità, anche grazie alle previste “Case di Comunità”.
Una Casa di Comunità nascerà anche a Camaiore. È stata infatti inserita dalla Azienda USL, in accordo con il Comune, nel piano delle opere finanziabili dal PNRR: avvicinerà la sanità alle persone e sarà il luogo fisico dell’accoglienza e dell’assistenza a tutto tondo in quel momento delicato in cui si è costretti ad affrontare il tema della salute, qualunque sia il problema.

Chi è poi fisiologicamente costretto ad affrontare certi percorsi sono i nostri anziani. Se ora la qualità della vita della nostra popolazione anziana è un tema di cui tra famiglie e istituzioni, con enormi differenze tra città e zone rurali, tra nord e sud, tra ricchi e poveri ci si occupa con grandi differenze e chiaro scuri nell’efficacia delle azioni, i cambiamenti demografici e sociali intercorsi e in atto ci fanno immaginare che questo potrà diventare in futuro un grande problema sociale, sanitario ed economico. A pagare l’incapacità di una risposta all’altezza saranno gli anziani stessi, i soggetti fragili, con una sofferenza quotidiana e silenziosa inaccettabile.
Il buon funzionamento di una Casa di Comunità rappresenta la prima risposta e consente in seguito, con quella auspicata sinergia tra istituzioni e terzo settore, una progettualità specifica tesa a non lasciare mai sola la persona che si trova nella necessità di essere assistita.

In attesa della realizzazione della Casa di Comunità è però un preciso impegno della nostra coalizione offrire un supporto materiale e immateriale ma comunque tangibile alle tante persone portatrici di disabilità e alle loro famiglie, non tralasciando tra queste anche le persone affette da patologie psichiatriche. Informazione, consulenza, supporto, accompagnamento. Da persone a persone. Sempre grazie alla preziosa rete che un Comune può attivare e che è fatta del contributo delle tante associazioni di volontariato presenti sul territorio. Perché siamo consapevoli che l’uscita da una condizione di fragilità o di marginalità parte dall’empatia, anche di un soggetto istituzionale.

Combattiamo le dipendenze

A proposito di fragilità, non ci possiamo nascondere che il tema delle dipendenze, tante e diverse, affligge anche molta parte della nostra popolazione.

Dalla dipendenza da alcol o da sostanze stupefacenti, fenomeni che hanno pesantemente caratterizzato gli anni passati del vissuto della nostra comunità, Camaiore non risulta purtroppo oggi indenne dalle nuove forme di dipendenza tipiche del contemporaneo che si sommano alle precedenti, che nel frattempo abbiamo saputo ridurre ma non debellare. Ci riferiamo alle ludopatie e alla dipendenza da internet conosciuta come hikikomori. Sono forme di dipendenza aggressive e subdole che hanno attaccato fasce di età diverse come adolescenti e giovani donne e uomini.

Di fronte a fenomeni anche nuovi ma devastanti per l’equilibrio di una comunità, un Comune ha il dovere di fare argine e di non lasciare sole persone e famiglie.
Di nuovo, pensiamo che la chiave sia la conoscenza e il favorire l’attivazione di percorsi di riabilitazione in raccordo con il SERT, ma riteniamo anche non debba mai cessare una diffusa opera di prevenzione, da affrontare assieme alle scuole, che possa essere sia rivelatrice che solutrice del problema, in sinergia con le altre strutture pubbliche deputate.

Il tema dell’abitare

In tempi di lavoro precario e intermittente il tema della casa cessa purtroppo di essere una naturale aspirazione e si fa una gabbia di frustrazione. Abitare non è solo un tetto sulla testa. Abitare ha a che fare con il pieno sviluppo della persona, con la libertà, con il diritto alla riservatezza, con l’indispensabile senso di protezione di cui ogni essere umano ha bisogno, con la qualità del nostro quotidiano, con la socialità, con l’affettività.

Si possono e si devono immaginare modi diversi di abitare, al di là di un impossibile acquisto o di un affitto che assorbe uno stipendio. Il co-housing sociale, esperienza già consolidata altrove, potrebbe trovare anche a Camaiore un suo spazio, affiancato alla risposta tradizionale di abitazioni di edilizia residenziale pubblica sui cui il comune di Camaiore ha già investito e non cesserà di farlo.

Sui temi interconnessi di fragilità e abitare di nuovo viene in aiuto la Missione 5 del PNRR che, se chiamati al governo del Comune, intendiamo intercettare: “a questo concorre in modo determinante la scelta nel Piano di destinare importanti risorse alle infrastrutture sociali funzionali alla realizzazione di politiche a sostegno delle famiglie, dei minori, delle persone con gravi disabilità e degli anziani non autosufficienti. Si tratta di interventi pensati per favorire la socializzazione, sostenere percorsi di vita indipendente, anche con la ristrutturazione di alloggi che sfruttino le tecnologie innovative per superare le barriere fisiche, sensoriali e cognitive che sono di impedimento allo svolgimento autonomo degli atti della vita quotidiana”.

Lavoro: cosa può fare il Comune?

Ci preme poi affermare un impegno preciso in tema di accompagnamento al lavoro.
Il lavoro, o meglio, la mancanza di lavoro, quale che sia il motivo che determina la condizione (dalla perdita alla necessità di affrontare per la prima volta un impiego), è tema di sussistenza ma anche di dignità e di pieno sviluppo della persona.

Il fallimento delle politiche attive per il lavoro, che, assieme al reddito di cittadinanza, hanno rappresentato il maggiore impegno statale sul tema e avrebbero dovuto essere la soluzione all’annoso tema della difficoltà di comporre domanda e offerta, mette di fronte a responsabilità precise anche l’Ente pubblico Comune, che non ha istituzionalmente competenza sul tema.

Sarà nostra cura stringere rapporti anche con il Centro per l’Impiego, per poter avere distaccamenti e punti di servizio dedicati anche sul nostro territorio comunale di Camaiore.

Una società più giusta, una società più equa